L'ATTIVITÀ DEI MASSONI 239 Gli atti parlano spesso di vecchi e di nuovi massoni. Era allora massone anche Domenico Rossetti, iscritto però alla Loggia Principe Eugenio di Milano. Se egli complottasse coi fratelli triestini non sapremmo dire, benché una « sala di guerra » apparisca tenuta, nel 1807, nella casa Rossetti. Un confidente assicurava che il governo, malgrado tutto, non fig- 3^: palazzo Carciotti (arch. Pertsch, 1799-1805) avrebbe toccato i franchi muratori, perché nella loggia v’erano « delle figure grandi e rispettabili ». In una radunata di Capodistria, il Calafati aveva detto che i franco-italiani avevano amici fidati «sino nella propria tavola del governatore » e che certo si sarebbero impadroniti di Irieste. Le lettere dei confidenti della polizia (tra cui era l’ultimo dei Carpaccio, scrittore economista) e altri atti rivelano i nomi di alcuni di quelli