L’ANIMO DELLA CITTÀ VERSO IL DOMINIO 25 Brunswick, comandante l’esercito imperiale del Friuli, e Francesco Mirissa con Alvise Marenzi in Carniola. Ma i soccorsi non venivano da nessuna parte. Intanto stradiotti e cèrnite paesane dellTstria veneziana tenevano le campagne e i Carsi. Il sentimento della città, massime quello delle classi inferiori, era tale, che i giudici dovevano scrivere al Brunswick, verso la metà d’agosto, che il popolo disobbediva fig. 3: Benedetto Carpaccio: I.a Madonna coi santi Sergio e Giusto (1540, al duomo) ai connestabili e non rispondeva alla chiamata, quando si dava l’allarme con l’archibugio o con la campana. Il 13 agosto alcune galee del Contarini si presentarono dinanzi alla città, bombardando e rovinando una cortina di muro. Galeotti sbarcati e 200 uomini di Francesco Pasqualigo si sparsero per le campagne e fecero le vendemmie nei vigneti dei Triestini. I cittadini, rimasero sbalorditi e del tutto inattivi: facile sarebbe stato battere le poche centinaia di soldati vendemmiatori e, difatti, i connestabili volevano l’azione. Ma la città ricusò di uscire anche contro quella piccola truppa. Il giorno precedente aveva mostrato a un inviato del Brunswick che da sola non poteva difendersi e che il presidio boemo era insufficiente. Richiesta di soldati per aiutare l’azione, che i paesani di Nigri-