ARRESTI E PROCESSI - L*AZIONE SECRETA cevuto un pacco di giornali proibiti: l’Annuto — un servo di piazza — uscì dalle carceri per morire, tanto vi aveva sofferto. Al processo, gravemente ammalato com’era, l’avevano portato in lettiga. L’anno seguente passarono nelle prigioni Giuseppe Dina e Carlo Rocco, perché gli agenti di polizia avevano trovato nelle loro tasche alcune copie dell’£co delle Alpi Giulie. Circa lo stesso tempo fu arrestato e condannato Arturo Zanetti, per il discorso tenuto ai funerali di Antonio Vidacovich. Il diciottenne Giovanni Ressman scontò col carcere parole offensive per la Maestà Sovrana: eguale ragione mandò nelle prigioni il facchino Giovanni Maniago. La sartina Gisella Iuvan fu condannata, perché era comparsa in un veglione recando dei nastri tricolori sulla maschera. Il 28 agosto scoppiarono due bombe sui due ingressi della Luogo-tenenza, facendo parecchi danni. Come presunti autori furono arrestati i giovani Romano Mauro, Giovanni Menesini, Amedeo Herlitzka, Guido Vallop e Sofia Krammer, fidanzata di quest’ultimo. Presso la Krammer, nella stanza abitata dal Vallop, furono trovati petardi e utensili per fabbricarli. Vallop e Menesini avevano realmente messe le bombe. Menesini aveva fatto scoppiare un petardo anche nella casa dell’odiato direttore della polizia, Cristoforo Busich. La polizia tenne tutti lungamente in carcere, benché il solo Vallop fosse direttamente pregiudicato, anche per i suoi rapporti con Bàtterà e Muratti. Poi, salvatosi il Vallop con una finta pazzia, anche gli altri furono rilasciati. Essi facevano parte, assieme a Roberto Liebmann, Giuseppe Ara, Guido Ascoli, Arturo Castiglioni, Teodoro Costantini e Giuseppe Lazzarini, della società segreta Circolo XX Dicembre, che era una giovane, accesa e audace squadra esecutrice delle idee più radicali che nascevano in seno al partito. Il 20 dicembre erano colti in flagrante —e poi condannati — Cesare Cengia e Ruggero Bernardino, mentre affiggevano manifesti esaltanti l’anniversario della morte di Oberdan. Fatta una perquisizione nel negozio di Lorenzo Bernardino, padre di Ruggero e presidente d’un altro circolo segreto, il Circolo Garibaldi, furono trovati 380 ritratti di Oberdan: onde andarono agli arresti e il Bernardino e il suo agente Giuseppe Cerne. Nel 1893 parecchi giovani erano buttati in carcere, perché portavano all’occhiello delle margherite, fiore simbolico della Regina d’Italia. Quello fu un altro anno agitato. Il Consiglio comunale fu sciolto per