TUMULTI E DISORDINI 371 trovarono questi pronti alla reazione. Per parecchie sere vi furono risse, tumulti gravi, zuffe, disordini. La sera del 23 ottobre vi fu, secondo il diarista militare già citato, « un movimento popolare » provocato dai nemici dello Stato e disperso dalla Guardia nazionale. La sera seguente s’ebbero conflitti di carattere politico. Molti furono quei fig. 64: piazza Grande prima del 1867 con la chiesa di san Pietro (da vecchia fotografia) giorni i feriti. Vi furono (la sera del 25 ottobre) anche dei morti. La situazione peggiorò: il 29 si ebbero tumulti e zuffe in piazza Gadola, al caffè Carrara e altrove. Quello stesso giorno Gyulai avvertiva Salm, che emissari e studenti rivoluzionari sobillavano i soldati. Ma, a evitare repressioni militaresche e abusi del Comitato di sicurezza, la stampa invitò i liberali « di non continuare le dimostrazioni ». Non cessò le sue, però, la stampa, a cui gli avvenimenti davano le migliori speranze. I cinque giornali liberali (il Giornale di Trieste, la Gazzetta di Trieste, il Costituzionale, il Telegrafo della sera e La Frusta), che allora