PROGRESSI COMMERCIALI - LAVORI PORTUALI 187 in un rapporto del 1752, dando minuti particolari sul commercio che vi si faceva, notava che ormai arrivavano navi da tutta l’Europa, anche dalla Russia. Il porto, oltre la spinta che gli veniva dall’interno, sentiva i benefìzi del grande movimento che avevano i traffici europei. Rilevava lo stesso Dandolo che si vedeva un « continuo accesso e discesso de Bar colami e bastimenti della Greca e Turca natio ne ». Le merci che venivano dall’Oriente non andavano però tutte in Germania: venivano a prenderle anche vascelli di Londra e di Amburgo. La ditta migliore era quella del fiammingo Arnot: la « natione più frequente al porto » forse la greca. Il governo aveva dato mano agli essenziali lavori del porto. S’era iniziato il molo dello Zucco (ora della Lanterna) sui piani d’un Bonomo, « capitan d’ingegneri », e quello di San Carlo (ora Audace), detto cosi perché costruito sulla carcassa della vecchia nave. La macchina di Domenico Caparozzolo, veneziano, scavava il mandracchio. Una nuova dogana si erigeva dov’è ora il Tergesteo (1751). Si portava in città l’acqua da San Giovanni con un nuovo acquedotto. Comune e governo promovevano la costruzione di case nel borgo delle saline. Per imbonire queste si dirompeva la collina fuori Riborgo. Mastro Du-rigo Borri trasportava la sua maestranza di arsenalotti da Rovigno a Trieste. Nel 1754 il governo voleva abbattere la chiesa e il convento dei Santi Martiri e « dar principio alla città d’Italia. In quello stesso anno fu incominciato il cosidetto Canal grande dal veneziano Matteo Pirona. Al quale toccò di essere vigilato da sentinelle austriache, perché si temeva che s’allontanasse dalla città, e di essere minacciato di morte da un confidente veneziano, che considerava tradimento verso la sua patria l’opera che il Pirona compiva a Trieste. Un incaricato veneziano riferì nel 1755 che si erano costruite dieci case nuove a nome del Comune, tre a nome della Sovrana e trentotto per iniziativa privata, tra le quali una « di maggior grandezza per conto del Rusconi, quale per aver avanzato grado da fabro a mercante ha voluto distinguersi dalli altri ». Intanto un complicato e minuzioso apparato legislativo organizzava giuridicamente e economicamente la vita del porto. Nel 1752 s’era pubblicato il regolamento dei sensali. Nel 1755 si istituì la Borsa,