OPERE DI PITTORI VENETI 585 qua, da cui fu dipinto il soffitto nella sala inferiore della Borsa. Veneziano quell’affrescatore Antonio Santi, che nel 1835 si affaticò nell’abside di sant’Antonio nuovo e negli anni seguenti dentro l’abside dei Gesuiti e nella cappella della Pietà nel duomo. Venuto a Trieste, molto operò fìg. 91: interno del ginnasio comunale (arch. Boara, 1883) per i privati l’elegante e liscio Natale Schiavoni: quivi gli nacque (nel 1803) il figlio Felice, che fu sincero pittore anche lui e ci ha lasciato, oltre a piccoli quadri, la pala della Presentazione a Sant’Antonio nuovo e quella con Gesù nell’orto a San Giacomo. La nobile pala con le sante vergini Eufemia e Tecla, nella chiesa di Sant’Antonio nuovo, è del pennello celebrato del Lipparini. Ebbero onore Carlo Giglio, milanese