LA FINANZA AUSTRIACA E I.A POLITICA altri Stati adoperano nelle colonie ». Metodi di sfruttamento: però spesso indirettamente lucrosi anche per gli sfruttati. Dopo il primo passo fatto nel 1891 per mettere le mani sul Lloyd, altri furono fatti per infeudarlo alla nuova politica. Svalutate le azioni per la loro nessuna rendita, si fecero passare in massima parte in possesso austro-tedesco. Aumentato il capitale, le nuove azioni rimasero a Vienna, dove nel 1906 fu trasportata la direzione. Arciduchi, circoli di corte, alti circoli militari, l’alta finanza austro-tedesca tennero il Lloyd nelle loro mani e s’in- ■1 fig- 77: palazzo del Lloyd (arch. Ferstel, 1883) trodussero nelle altre società di navigazione. Uomini politici tedeschi furono messi alla presidenza. Non solo, ma a passo a passo si assorbirono anche le azioni d’un’altra industria prettamente italiana: lo stabilimento navale San Marco, fondato dal Tonello, a cui si affidarono grandi costruzioni per la marina da fguerra. Poi s’impadronirono — arciduchi, alti funzionari e finanza viennese — anche di gran parte dei cantieri di Monfalcone e di San Rocco. Navigazione e costruzioni navali, largamente sviluppati, divennero così sicuri e poderosi strumenti della politica austriaca. Per svilupparli, anche meglio, oltrecché per accontentare 1