RAGIONI POLITICHE DELLE SCUOLE TEDESCHE 295 Dal 1815 sino allóra, con risoluta insistenza, nelle forme più legali, ma più sincere e più ardenti, i cittadini avevano chiesto un ginnasio italiano. Avevano ripetuto la domanda quasi ogni anno. Dopo tante manifestazioni chiare della volontà e della nazionalità del paese, il governo volle dargli uno schiaffo: gli impose la scuola tedesca imbastarditrice. Né le proteste valsero a rimuoverlo dal sistema. Nel luglio del 1843 il Cali, esprimendo il suo compiacimento, perché il nuovo ginnasio era stato fig. 51: il molo san Carlo (da albo di litografie della prima metà del xix sec., coll. Scaramangà) fatto tedesco e non italiano, scrisse: « A Trieste, sulla soglia dell’Italia, si manifesta anche troppo chiaramente una continua simpatia per questo Paese, di cui qui si ama considerarsi una parte integrante. Questa è in modo speciale la tendenza della gioventù e delle persone educate dagli studi scientifici. Perciò sembra consigliabile, anche in linea politica, di non rinunciare all’elemento tedesco, ma anzi di coltivarlo accuratamente e di rafforzarlo ». La città italiana doveva dunque perdere il carattere antico. Non doveva essere più terra italiana. La ragione di Stato, per arginare i movimenti nazionali, esigeva che quella terra cessasse di essere consi-