FUNZIONE GEOGRAFI CO-ECONOMICA DEI. PORTO 201 A Maria Teresa, dunque, non riuscì di fare a Trieste l’emporio che voleva. Verso il 1760 si pensò di far transitare via Trieste merci coloniali, che venivano via Amburgo: il Consiglio del Commercio a Vienna si dichiarò recisamente contrario. Nel 1771 Maria Teresa dichiarò, in un rescritto autografo, che riteneva inalterabile massima di Stato il trasferimento a Trieste di tutti i transiti effettuati via Amburgo. L’idea non era precisamente sua, ma d’un Lombardo, di nome Serione. La Boemia si oppose in ogni modo a questo progetto ed esso sfumò nel nulla. Giuseppe II, succeduto a Maria Teresa nel 1780, « non ebbe alcuno speciale interessamento per il porto di Trieste », secondo prova il Costa. Come non avevano potuto gli errori dellTmperatrice, così nemmeno l’indifferenza del successore potè fermare lo sviluppo della città, che, svegliati i commerci e sparsa la civiltà nelle terre danubiane, esercitava la sua funzione geografìco-economica. Nel 1776 s’era iniziato il commercio con l’Estremo Oriente. Nel 1778 una spedizione marittima aveva fondato uno stabilimento coloniale alle isole Nicobar, Nel 1779 si aprì un nuovo grande cantiere, quello dei Panfili. Nel 1781 si fondò la « Société imperiale asiatique », si aprirono commerci con l’America e con le Indie. Grande sviluppo ebbe il ramo delle assicurazioni. Fondata la prima Compagnia di Assicurazioni nel 1766 questa era stata seguita da tante altre, che le operazioni di tutte, nel 1795, sorpassavano i 70 milioni di fiorini. Triestini e immigrati gareggiavano nelle imprese commerciali. Alcune iniziative fallivano, alcune grosse speculazioni rompevano le ossa a qualche mercante, ma il movimento avanzava continuo, con un ritmo accelerato. La città, in dieci anni, era aumentata di popolazione del 70 per cento: i 10.664 abitanti del 1775 erano divenuti 17.600 nel 1785, in gran parte con immigrazioni d’italiani e di gente di tutta l’Europa. Si calcolava allora che Trieste avesse raggiunto i tre ottavi del commercio veneziano dei tempi migliori. La cifra era arbitraria: ma mostra con quanto orgoglio i cittadini misurassero i loro progressi e quale idea ne avessero. La pullulazione d’iniziative era notevole, animata da speranze non inutilmente esagerate. Nel 1784 certo conte Fries s’era fatto dare da Giuseppe II il privilegio per un canale navigabile fra Trieste e Vienna, da lui ideato. Propositi, come si vede, strabilianti.