LA CREAZIONE DELLO STATO AUSTRACO 191 Antonio Donadoni, Giuseppe Francol, Andrea Bonomo, Geremia Leo e altri membri delle vecchie case Piccardi, Capuano, Francol, Giuliani, Burlo, Marchesetti, nonché due delle famiglie più recenti dei Kupferschein e dei Prandi, furono puniti come « prepotenti querulanti » e esclusi per sempre dal Consiglio. Finita la guerra il commercio riprese per alcuni anni e fu una ripresa assai celere, sebbene arrivasse in ritardo rispetto al grande movimento di traffici, che si era accresciuto molto rapidamente nel fìg. 28: ufficiali e soldati della « guardia civica » (stampa viennese, coll. Scaramangà) resto dell’Europa. E potè continuare, perché, dopo la guerra, nelle terre danubiane si svilupparono condizioni politiche, economiche, sociali e culturali che, portato lo Stato nell’ambito della civiltà occidentale, aumentarono la produzione dei consumi, formandosi la naturale possibilità di esportazioni e d’importazioni. Avanti l’apertura del porto di Trieste, dirà il Giuliani più tardi, « non si conoscevano in Austria né commercio, né interna circolazione ». Le creazioni legislative di Maria Teresa e dei suoi uomini di Stato realizzavano dentro lo Stato autocratico l’idea dello Stato unitario, assoggettando tutti i regni e paesi della Corona, sino allora separati come altrettanti Stati autonomi, a una sola legge, a una sola finanza, a una sola amministrazione. La qualcosa, oltre a creare il moderno Stato austriaco,