446 Console del mare bita fiducia del capo che contava di servire ancora con devozione. Era appunto tornato al suo lavoro in Palazzo San Giorgio quando fu annunciata una visita del Duce a Genova. Cominciarono preparativi grandiosi che Cagni riferì all’amico cardinale Sincero nell’invitarlo a celebrare le nozze imminenti della sua primogenita Laura con l’ingegnere Carrara. Sua Eminenza rispose accettando, ed aggiunse a proposito di un tappeto che i genovesi volevano stendere per la via Garibaldi dove sarebbe passato il Duce: « Bella idea quella del tappeto da Fontane Marose alla Meridiana. Come per Sua Altezza il Duca d’Aosta, dal giorno dopo la benedizione della bandiera della “Napoli”, lo ricordo ogni mattina nelle mie preghiere della messa, cosi faccio dall’ottobre del 1922 per S. E. Mussolini, pregando per lui ogni mattina nella mia messa Iddio perché lo conforti, lo aiuti, lo illumini. Anche queste mie preghiere formano un tappeto sulla via e sulla vita dell’on. Mussolini. Non è vero? » Accolto con indicibile entusiasmo, finalmente il Duce arrivò in’porto a bordo ¿dell’ “ Esperia Cagni che era giunto primissimo alla stazione marittima per controllare gli ultimi preparativi, accolse con trepidazione l’uomo che stava realizzando tutti i suoi sogni d’italiano, il primo, l’unico uomo cui egli riconoscesse una superiorità assoluta e della cui fiducia si sentiva orgoglioso. Faticosamente lo segui in tutte le cerimonie della prima giornata fra la marea compatta della folla immensa. Il giorno dopo, 24 maggio, nell’anniversario delle radiose giornate dell’intervento, l’ammiraglio ricevette il Duce nell’austera sala delle Compere di Palazzo San Giorgio e per offrirgli una statua del santo cavaliere prese la parola davanti ad una imponente assemblea. Nel gran silenzio sotto la volta antica la sua voce suonò lenta e un po’ velata: « Grazie di essere venuto fra noi. Qui sono rappresentate le forze vive che animano il gran porto d’Italia: dagli armatori dei superbi transatlantici che lottano vittoriosamente nella concorrenza sugli oceani, agli armatori delle piccole barche a vela e a remi che lottano nelle competizioni internazionali per il primato sportivo, dagli industriali che pre-