428 Console del mare Chairé e Bacon. Poi si sparsero delle voci circa una sua nomina ad ambasciatore a Rio de Janeiro. Venne invece la nomina a ministro di Stato. Cagni fu il primo militare a conseguirla, e il Duca della Vittoria Armando Diaz fu tra i molti che si congratularono con lui. Mentre era ancora in servizio, in giugno aveva ricevuto una lettera di D’Annunzio che non rivedeva dal 1920, ossia da tre anni durante i quali i due coetanei avevano creduto che l’antica amicizia fosse perduta. Il poeta scriveva da Gardone: « Sia laudato il Dio dell’amicizia, viene a trovarmi nel mio romitorio silenzioso il mio fedele Pompeo Molmenti, e mi dà finalmente l’occasione di fugare un’ombra ambigua intraveduta dal mio occhio superstite e dai due tuoi occhi perpetuati dal coraggio, che è il più potente dei collirii. Io temevo che tu fossi, non so perché, in sospetto contro me. Ti mandai il “Notturno” dove il mio affetto è inciso con mano dolorosa ma non vacillante. E non ebbi da te una parola! Ti mandai alla Spezia più di un saluto fraterno e non n’ebbi da te alcuno! Ero afflitto e perplesso e inquieto. E oggi Pompeo mi dice che tu sei tormentato dai medesimi dubbi. Non giova ricercare le cause, forse oblique. Ma una cosa vale: che tu riceva il mio abbraccio col cuore che per me avevi sul ponte della tua nave “Pisa” ». Dopo questa ripresa di rapporti il primo agosto i due amici si ritrovarono al Vittoriale. Reduce da una visita al Monte Grappa, Cagni aveva ricevuto questo invito a Gardone: « Caro, caro Umberto, mio diletto, eroico amico, sei tu? Scendo ora da una lunga corsa alla Mendola dov’è la mia gente e trovo un telegramma da San Pellegrino dove il tuo glorioso nome è stroppiato bizzarramente! Sei arrivato? Io non sto bene stasera, ed ho anche molte noie, che ritrovo... O fortuna! Domani mercoledì si decide, a Roma, la sanzione al mio patto marino: evento gravissimo, e mi porta la sua protezione silenziosa il più grande uomo di mare! Vuoi venire al Vittoriale domattina? E restare alla mia piccola mensa francescana? » L’incontro fu come quello di due fratelli che si ritrovano, ambedue ugualmente bisognosi di conforto. L’amarezza di