194 INCHIESTE E PREOCCUPAZIONI DEI VENEZIANI Nel 1768 una commissione di Savi, eletta dal Senato veneziano, riferì sul problema triestino in rapporto ai commerci veneziani. Essa affermò che la prosperità del commercio di Trieste era dovuta, in qualche parte alla protezione austriaca, ma ben più alla creazione d’industrie e all’abile organizzazione del commercio, molto migliore che a Venezia. Disse che « sino a tanto che gli affari del Littorale Commerzio furono diretti e maneggiati dai Tribunali e dalle Magistrature della Corte di Vienna proseguirono essi con sommo languore » ma, i nuovi sforzi dei cittadini e dei mercanti, la loro industria, i loro « veri principii e massime di commercio » riducevano a « grandezza » un « miserabile luogo» e ne facevano « il gran Magazzino della Germania ». Conclusero affermando, che « non era un equivoco l’ingrandimento di Trieste, ma purtroppo minacciante degrado e perdita alle dogane ed ai dazi di Venezia ». I cinque Savi vedevano assai nero, con quel pessimismo, che fu caratteristico di tutte le magistrature inquisitoriali veneziane e con quella gelosia, che empiva di sospetti la politica di San Marco. Tuttavia essi, dicendo che lo sviluppo di Trieste « minacciava » danni alle finanze veneziane, involontariamente constatavano che tale danno non c’era ancora stato. Se a Venezia il capitale avesse trovato le sue gloriose energie, che pericolo poteva rappresentare la piccola Trieste, dove ben poche navi stavano contro a quelle cinquecentoquaranta patentate di lungo corso che Venezia aveva in mare? Che fondati timori poteva avere la ricchissima città con quasi 200.000 abitanti dalla piccola Trieste, il cui progresso era così lento e ancora così stentato, che i 6518 abitanti del 1765 erano appena 7000 nel 1767 e dovettero aspettare altri otto anni per diventare 10.000? Che cos’erano e quant’erano queste fabbriche e queste industrie che allarmavano i Savi? Nel 1768 erano tredici in tutto, di cui un confidente veneziano dava esatto elenco: I. Fabbrica di Veluti ad uso di Genova col fondo di 50.000 fiorini diretta da Giorgio Fedriani, Genova. — II. Fabbrica di Terzanelle e Carne-lotti di Seta de’ fratelli Marpurghi Ebrei col fondo di 20.000 fiorini. — III. Fabbrica di Ceraria di Agostino Nicolantini, ha di fondo 40.000 fiorini. — IV. Altra Ceraria introdotta quest’anno di ragione dei due Compagni Tribuzzi e Strolendorf col fondo di 15.000 fiorini. — V. Altra piccola Ceraria di poco conto. — VI. Due fabbriche di Rosoli dei Negozianti Belletti e Ros setti. — VII. Altre due fabbriche Rosoli dei Negozianti Grassi e Compagni.