La notte ■59 ufficiale di marina decorato di una medaglia al valor militare, sia come infallibile tiratore nella caccia all’orso. Cagni l’osservava: « Due volte mi disse che egli riteneva più difficile il ritorno che l’andare avand. È la negazione del buon senso o la mancanza di confidenza in sé 'che ' • I gli dà quello spasimo? Io ritengo che sia [questa mancanza che gli dà uno spasimo alla sola idea di trovarsi solo. Ieri sul taccuino che porterà seco in spedizione si è fatta una tavola pitagorica ! Ha paura di dimenticare che 6] x 4 fa 24. Il dottore ed io l’abbiamo presa pietosamente in scherzo, ma, ripensandoci su, mi cadon le braccia ». « E più che mai mi prende la furia di partire, di mettermi in strada. Se riuscirò, tutti ’se ,ne jvanteranno, se mancherò la [colpa sarà tutta mia. Ma non importa ». Decise di fare un giro di esperimento con le slitte allestite al completo per provare le tende e i [carichi, e [con pochi uomini stette fuori due giorni verso Capo Fligely. Al suo ritorno domenica 18 febbraio fu festeggiato in anticipo il suo compleanno e la solita mano amica gli fece trovare entro un cronometro l’ultimo saluto della fidanzata. Il pensiero consolante di lei lo scrollò dal torpore in cui era caduto per l’eccessivo lavoro degli ultimi preparativi. D’improvviso si senti calmissimo, forte, pronto. A nome dei partenti salutò il Principe, dopo la consueta lettura religiosa, assicurandolo con semplici parole che avrebbero fatto il possibile per ottenere un buon successo. Il 21 febbraio segui la partenza che ritenevano definitiva. Il pack fu raggiunto solo da Capo Germania dove le slitte furono penosamente trascinate. Ma sui ghiacci mobili e sconvolti il freddo si rivelò subito tremendo; scese fino alla debilitante temperatura di 520 sotto zero. In quelle atroci condizioni Cagni dovette sforbiciarsi la barba come i suoi compagni perché si rapprendeva in un pesante blocco di ghiaccio che aderiva fastidiosamente alle guance. Anche le difficoltà del cammino furono crude oltre il previsto. La prima notte fu spaventosa: malgrado l’esaurimento Cagni fu tenuto sveglio dall’apprensione per i continui movimenti dei lastroni su cui erano accampati. Mentre gli uomini dormivano affranti, il loro capo vagava