I.A TATTICA DEL PARTITO NAZIONALE 410 che giacevano in carcere condannate per l’arrolamenti dei volontari. L’atteggiamento del Consiglio era tale, che già nel dicembre la polizia proponeva al Ministero degli interni il suo scioglimento. Benché facesse di tali manifestazioni, il partito liberale nazionale, consapevole dei lunghi anni di attesa in cui avrebbe dovuto faticare e combattere, tendeva a mantenere il più che potesse il Comune in una linea di iegalità. Podestà era il moderato Stefano Conti, i. r. funzionario. fig. 70: la festa dello Statuto nel 1867 (dip. di 1. Aguiari) 1 più giovani e i più fervidi protestavano. Ma, d’altronde, quella politica corrispondeva alle vedute del conte di Cavour e ai principii dei lafariniani. Perciò il Consiglio municipale non rifiutò di mandare due deputati a Vienna: persistette tuttavia nella sua politica nazionale, gli uomini suoi sempre pronti a ogni azione che fosse chiesta da Torino. Il sentimento generale era favorevole agli uomini del Consiglio. La città, scriveva un austriacante, era «travagliata » da una « fazione nemica dell’Austria », che desiderava la rivoluzione.