ALTRE CONGIURE CONTRO IL DOMINIO II pre mostrata all’imperatore e l’odio, da cui sarebbe stata animata contro gli Istriani e contro i Veneziani. Sebbene egli dica di aver voluto ... narrar la storia e lasciarne alli posteri memoria in realtà ha composto un poema pieno d’ingenue esaltazioni dell’eroismo dei Triestini e di altre alterazioni, facilmente constatabili coi documenti. Del resto, possiamo ricordare che il Giraldi, in una lettera del vescovo Betta (24 dicembre 1559), è accusato di aver presentato allTmperatore un documento falso, da lui inventato, onde provare la fedeltà di due cittadini caduti in disgrazia della legge. A buona ragione pertanto si può ritenere come molto sospetto il testimonio, che è anche cattivo poeta. Il 18 aprile giunse a Trieste la notizia che Gorizia era caduta in mano dell’esercito veneziano. Sorpresa e commozione in tutta la città. Il Consiglio maggiore — ove, sedendovi ancora qualcuno degli stranieri venuti dopo il 1469, teneva la maggioranza il partito imperiale e esercitava profonda influenza Pietro Bonomo — deliberò di chiedere soccorsi per difendere il castello e di resistere fino all’estrema possibilità, sacrificando tutto prima di cedere. Ma anche i nemici dell’Im-pero, fautori di Venezia, deliberarono di agire. Il 19 aprile Giovanni de Pace, triestino, fingendo di recarsi per affari suoi ai molini di Zaule, andò invece a Muggia e riferì al podestà veneziano sulla situazione di Trieste, sul suo armamento e sugli approvvigionamenti che aveva. Ritornato a Trieste, il Pace fu arrestato e mandato a Lubiana. Il Consiglio, decidendo la resistenza a ogni costo, aveva esortato i capitani del presidio a fare il loro dovere. Alcuni di questi la pensavano ben altrimenti. Erano tra loro due spagnuoli che, come scrisse l’Al-viano il 19 aprile, si erano accordati con lui, onde consegnarli per tradimento e verso pagamento di 4000 ducati la rocca di Trieste, qualora non fossero venute altre truppe imperiali a aumentare le forze del presidio. Un Triestino residente a Lubiana, come ricorda il provveditore Marco Loredan, informava i Veneziani dei movimenti imperiali. Era già arrivata nel golfo una squadra di San Marco. Qualche colpo di cannone sino dalla vigilia delle Palme (15 aprile) aveva toccato la città. Il bombardamento aveva ripreso poco dopo. In uno di quei giorni