4i(> LA PROPAGANDA ANTIAUSTRIACA dott. Levi venuto da Corfù. Giuseppe Salmona riceveva proclami rivoluzionari sotto falso nome. Da Venezia informavano, nel settembre, che una grossa somma di danaro era stata mandata a Garibaldi, mediante il comitato di Bologna, da quattro Triestini e facevano i cognomi Morpurgo, Zanini, Lonardelli e Bettini. Anche in questo caso la polizia non sapeva scoprire i colpevoli. 1 primi fatti denunciati dalle autorità s’erano avuti nel gennaio: dimostrazioni a teatro, che avevano portato all’espulsione dell’attore Ghirlanda, e manifesti affissi nelle cantonate contro il rinnegato Maz-zoldi. Durante l’anno, poi, continui episodi tennero desta la superiore attenzione, sebbene l’Hell facesse l’ottimista. Nel giugno T. Damiani, Antonio Bonivento, Michele Salamon e Vincenzo Gallo furono arrestati, perché colti in flagrante affissione di proclami patriottici. Pochi giorni dopo una giovane, Climene Pelosi, finì in prigione, perché portava sul petto una coccarda tricolore con la scritta V. V. E. R. D. I. Una manifestazione antipolitica, come dicevano, diede molto sui nervi alla polizia: la numerosa passeggiata che si vide il 18 agosto a Sant’Andrea, fatta ivi per mostrare che i patriotti si astenevano dalle feste ufficialmente celebrate in città per il natalizio imperiale. Pochi giorni dopo, rappresentandosi YEmani al Teatro Mauroner, la folla proruppe in dimostrazioni patriottiche ogni qual volta le note frasi suscitarono il suo sentimento. Durante tutto l’anno, o di notte o di mattina, apparvero sui muri delle case, manifesti e scritte, che la polizia si affrettava a far sparire. Un giorno si leggeva Viva l’Italia, un altro giorno Yevviva era per Vittorio Emanuele, o per Garibaldi o per Cavour o per tutti assieme. Non mancarono scritte particolari e satire politiche. Il 23 giugno furono trovati scritti su una casa questi versi popolari: Viva a Vittorio c morte ai suoi ribelli Dispersa sia /’Austria e il suo Rettor infame Sorga l’Italia con cento mil flagelli A distruggere il Borbon col suo Reame. Il 27 settembre i poliziotti staccavano in parecchi luoghi dei cartellini scritti a mano e recanti queste frasi di ingenuo patriottismo, certo