*34 Conquiste all9ignoto mente avviati alla stessa mèta: Peary, Sverdrup e Well-man. « Il Duca è partito — scriveva Oriani sconsolato per non averlo potuto seguire: — tornerà egli? Non importa, il suo cuore deve essere ancora gonfio di una emozione senza nome ripensando a tutta la gente lasciata nella vita ordinaria: al Re, ai fratelli, alle amiche, le quali tentarono per trattenerlo il dolce sorriso, a suo Padre, a sua Madre morti, che non possono più tremare segretamente della sua partenza. Egli ha voluto ». Fra le angustie della crisi politica e sociale, mentre la Monarchia, stretta fra difficoltà ed errori, faticava a difendersi, ed in parlamento infuriava la piccola lotta dei partiti, e Pelloux decretava provvedimenti d’eccezione contro il sabotaggio dei deputati, il tentativo del Duca degli Abruzzi segnava la prima traccia isolata verso la futura rinascita italiana nel mondo; traccia di valore spirituale superiore a quello scientifico, geografico e agonistico che pure fu grande per la vittoria raggiunta. Nell’impresa due uomini ferrei ed orgogliosi come Luigi di Savoia e Umberto Cagni operarono insieme con la stessa dedizione, il più anziano al servizio del più giovane, malgrado certe asprezze dei singoli temperamenti che non di rado si scontrarono sia durante l’affanno dei preparativi sia fra i disagi di una vita in comune in ambiente difficile. Ma ogni contrasto fu sempre sanato dalla devozione dell’ufficiale piemontese verso il suo Principe, che talvolta scherzosamente chiamava « il mio Sire », e dalla ammirazione del Duca per le qualità personali di Cagni. Signorilmente, pazientemente il Duca sopportò certi scatti del suo secondo, e riconobbe talvolta i propri torti. Cagni riuscì di rado a frenare gli irresistibili impulsi del suo carattere, ma la comunità ideale fra i due impedì sempre che gli elementi negativi potessero prevalere. A Cristiania i colleghi attendevano Cagni preoccupati per la quantità di problemi organizzativi ancora da risolvere mentre il Duca era a Laurvik per sorvegliare l’allestimento della “Stella Polare”. Dal primo giugno Cagni era stato promosso capitano di corvetta ed aveva anche ricevuto la nomina a cavaliere di Sant’Olaf. « È stato ben