MANIFESTAZIONI IRREDENTISTICHE 535 s’era veduto. Le prime esplosioni s’ebbero alla frase Emani, involami all’aborrito amplesso; ma quando il coro intonò la celebre melodia: Si ridesti il leon di Castiglia, la folla scoppiò in deliranti applausi: in piedi sventolava fazzoletti e cappelli, cantava insieme al coro, gridava viva l’Italia, viva Trieste italiana, viva Verdi (v. e. r. d. i.), mentre dall’alto del loggione, dove un gruppo di oppositori pigliava delle bastonate, cadevano bandierine tricolori con su scritto viva l'Italia. Il coro fu ripetuto più volte, ma l’entusiastica manifestazione fu interrotta dalle i. r. autorità, che sospesero lo spettacolo e sgombrarono il teatro. La folla, riversatasi nella strada, vi continuò la dimostrazione, cantando gli inni di Garibaldi e di Mameli, finché fu attaccata e dispersa dalla polizia. Il 29 maggio si trovava dipinto il tricolore sulla chiesa di Sant’Antonio nuovo e proprio sul palazzo della polizia, sulla facciata che guarda il Canale. Il fatto suscitò la più schietta allegria in città, ma sconcertò amaramente le i. r. autorità. Le quali furono nuovamente agitate^ cercarono invano e congiurati e complottatori il 2 giugno, quando venne distribuito in Corso un foglietto ricordante l’anniversario della morte di Garibaldi, firmato «il comitato d’agitazione prò .Italia irredenta»; quando, il 18 giugno, il tricolore apparve su una muraglia del castello e quando, pochi dì appresso, si trovò che sventolava allegramente alla brezza marina sul padiglione della musica nel giardino di Sant’Andrea. Il 30 luglio ebbe luogo il solenne « insediamento » del podestà e la cerimonia fu improntata a vivissimo carattere irredentistico. Vennero lanciate nell’aula municipale e nella piazza bandierine tricolori con le parole viva l'Italia, mentre sul banco del podestà si gettavano grandi fasci di margherite simboliche. Una notevole quantità di Triestini parteciparono il mese seguente alle feste celebrate a Ladine in occasione d’un’esposizione provinciale: vi andarono specialmente, il 16 agosto, a un convegno ciclistico e il 27 al ricevimento del Re. Il 3 settembre, inoltre, una numerosa comitiva di studenti partecipò a un congresso studentesco. Si svolsero in ogni occasione fervidissime e clamorose manifestazioni irredentistiche. I Triestini assieme a alcuni emigrati, tra i quali era il più vecchio Giusto Muratti e il più giovane Romeo Battistig, sfilarono dinanzi al Re, dietro la loro bandiera abbrunata. Dimostrazioni antiaustriache più accentuate si ebbero negli altri due convegni. Gli studenti avevano