— 377 — ordinavano che gli animali e i generi di qualsiasi sorte fossero trasportati lungi alcune miglia dalla laguna, sotto pena della conlisca e della prigionia dei proprietari. Le munizioni da guerra scarseggiavano pure. Erasi, è vero, da qualche mese eretta una fabbrica di polvere alla Madonna delle Grazie per cura speciale del colonnello Marchesi ; ma difettando il salnitro, poco rilevante riusciva il suo prodotto. Molti provvedimenti si presero dalla commissione militare a pieni poteri per procacciarsi questo indispensabile elemento. Veniva ordinato che tutte le fabbriche ed i cittadini consegnassero nelle quarantott’ ore le polveri ed il salnitro che possedevano ; e di quest’ ultimo se ne potè ricavare una certa quantità dai sedimenti delle botti, dai vecchi muri, dalle scuderie. Si promisero ricompense a coloro che segnalassero alle autorità privati depositi, e varie altre misure furono adottate e con energia eseguite, nello scopo di raccoglierne la quantità maggiore possibile. Lo stato sanitario dell’ armata cominciava a rendersi gravissimo. Oltre ad alcune centinaia di feriti, molti ancora coloro che languivano colpiti dalle febbri della mal’ aria. Ed a questi miseri mancava il ghiaccio tanto necessario per le ferite, e la china cominciava a difettare. Era evidente che, col proseguire dell’assedio e coll’avvicinarsi della calda stagione, il loro numero doveva in breve raddoppiarsi. Non si prevedeva che il cholera lentamente si avvicinasse a desolare la città. Il governo, con provvida ed umana misura, sia nel riflesso della scarsità dei viveri, che dei morbi dominanti, ordinava che tutti i prigionieri austriaci fossero resi liberi 48