— 325 — » mini, dei quali 2000 artiglieri e parecchie centinaia di » zappatori, con lo scopo di assediare Marghera. » Egli stabiliva il suo quartier generale nel villaggio di » Marocco. Radetzky, i due figli del viceré, 1’ arciduca Gufi glielmo ed i luogotenenti generali Weglo e Wimpffen » raggiunsero il quartiere generale. I generali Kerpen, Co-» ronini, Welter, Thurn e Vitaliani erano riuniti a Mestre. » Il 25 aprile il nemico fissò i suoi depositi di trincea » a 1900 metri dalle lunette del forte. » Il mattino del 4 maggio si scorgevano perfettamente » le batterie austriache costruite nella parallela stessa. Si » diresse in conseguenza contro la medesima il fuoco delle » artiglierie, tirando ogni pezzo due colpi per ora. A mez-» z’ ora dopo mezzogiorno dello stesso 4 maggio il nemico » smascherò 7 batterie, delle quali tre di cannoni, una d’ o-» bici e tre di mortai, in tutto armate di 40 cannoni, 15 » mortai, 5 obici e parecchi cavalletti per razzi alla con-» grève. Aprirono un fuoco terribile contro il forte, che ne » fu come avviluppato. In questo giorno 1’ assediante tirò » circa 7000 colpi, e gli assediati presso a poco 9000 ; la » perdita di questi ultimi ammontò a 4 morti e 18 feriti, » fra i quali ultimi il capitano Cosenz, che fu nominato magai giore ('). Tre pezzi di cannone furono smontati, i parafi petti, le palizzate, i ponti di comunicazione ed i corpi di » guardia soffersero danni gravissimi. » Durante il combattimento Radetzky, come pure gli » arciduchi Carlo, Ferdinando, Leopoldo e Guglielmo, ed (*) Rimaneva pure ferito alla spalla destra il capitano 'del Bandiera e Moro, Luigi Bosi, veneto.