Marcia forzata >99 tumori, affette da una gigantesca lebbra verdognola e giallorossiccia. Non v’è una foglia salvo nelle estreme fronde più alte, ma la foresta è oscura per il fitto incrociarsi dei tronchi e dei rami... Nessuna selva è più orrida e più strana di questa che pare una vegetazione primordiale d’un’epoca in cui le forme erano ancora incerte e transitorie. Il silenzio è profondissimo ». Cosi De Filippi. Ma allo stupore per quel tenebroso e umido inferno altro incanto succedeva quando gli uomini uscivano dal bosco all’aperto e si trovavano di fronte a un nuovo spettacolo misterioso, affascinante: «Tutta la valle, fondo e pareti, fin dove giunge lo sguardo, è interamente coperta d’una vegetazione indescrivibile. Il suolo, tappezzato d’un alto ed elastico strato di licopodii e di muschi, è cosparso di grandi cespugli di semprevivi od elicrisi dai fiori pergamenacei bianco-argentei, rosei e gialli, sui quali si ergono gli alti steli delle lobelie, veri torchi funerei, e le ramificazioni mostruose dei giganteschi seneci ». « Nella valle, sul soffice tappeto vegetale, sono seminate qua e là violette e myosotis che fanno meraviglia come cose fuor di luogo ». Su per foreste e radure Cagni arrancava smanioso di ritrovare finalmente i compagni; benché risoluto a non perdere un minuto, non trascurava di osservare quel mondo da favola, quella vegetazione che pareva artificiale: « Se veduta dipinta, non si crederebbe simile al vero. Mi pareva di essere in quei scenari del Manzotti o del Boito ». Una voce ben nota lo risvegliò dallo stupore; era Cavalli che, preavvisato da un indigeno mandato innanzi, si era precipitato incontro a Cagni, quasi ruzzolando giù dal campo che era un vero nido d’aquile. Benché in quel giorno tutti gli altri compagni fossero assenti, Cagni provò una gran gioia a ritrovarsi alfine con l’amico dopo un mese e un giorno di separazione trascorsa fra selvaggi, senza mai potersi confidare con alcuno nei momenti difficili. Aveva fuggita quella solitudine spirituale accanendosi a rincorrere il Principe con una povera orda di negri ansimanti sotto i carichi. E tuttavia non giunse in tempo per essere con Petigax, Ollier e Brocherel di fianco al Duca quando Luigi di Savoia conquistò le due vette maggiori