CAPITOLO XII. I Veneziani abbandonati a loro stessi — Pesaro Maurogonato e le finanze di Venezia — La commissione annonaria — Providenze — Investimento di Marghera — Descrizione della fortezza — Comincia il fuoco — Si cerca aumentare la marina — Tentativi per combattere la flotta nemica — Festa di S. Marco — Istruzioni inviate a Pasini — Comincia il bombardamento di Marghera — Bollettino del combattimento del giorno 4 maggio — Proclama di Radetzky — Risposta di Manin — Lettera di Bastide — Ritorno del granduca a Firenze — Spedizione dei Francesi contro Roma — L’Ungheria — Fucilazione dell’avvocato Tasso. «ti Nel 3 aprile Manin scriveva ai gabinetti di Parigi e Londra sulla condizione disperata di Venezia, chiedendo la loro protezione e il loro soccorso contro l’Austria. La risposta non si fece attendere. Il 22 dello stesso mese un rifiuto perveniva a Venezia dalle due implorate potenze. Esse abbandonavano i Veneziani alle vendette dell’imperatore ('). I dodici milioni dell’ ultimo prestito erano esauriti : indispensabili altri mezzi per resistere. Stava allora ministro per le finanze il cittadino Pesaro Maurogonato, uomo eminente e che diresse con estrema abilità le risorse dello Stato. Egli si diede tutto l’impegno per impinguare il vuoto tesoro. Inviava ordine perchè fossero venduti all’ asta alcuni oggetti di equipaggiamento che Milano donava a Venezia e che ancora non erano stati spediti ; sperava da quella ven- (') Vedi Documento XXV.