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» che si pretende abbiano ottenuto in Ungheria, a Vienna,
» in Boemia, in Gallizia. Se non nasce un miracolo, noi pos-» siamo tutti far fagotto. Il palazzo di Metternich alla Land-» strasse è, dicesi, intieramente distrutto; e questi furono » i fedeli Viennesi!
    » Qui tutte le teste sono interamente sconvolte. Sono per » la più parte ubbriachi e percorrono la città gridando :
» Viva V Italia ! Essi abbracciano i soldati delle frontiere » come loro fratelli, e nel caffè militare essi fanno lo stesso » con gli ufficiali, che non possono più tenersi sulle loro gam-» be. Collocarono sulle loro spalle un ufficiale degli usseri » e l’hanno fatto girare per la città gridando : Vivano i no-» stri fratelli ungheresi! Io mi attendo per questa sera a » qualche nuovo susurro. Se accade qualche cosa, ti scri-» vero domani. Il tuo reggimento e il battaglione Brodiani » hanno una magnifica apparenza. Windischgraetz è anche » bello ; gli uomini che ho veduto sono assai ben montati.
    » Intendo dire che l’iscrizione per la guardia civica co-» mincia fra un’ora; ciò darà luogo a molte querele per » essere ammessi. Alcuni dicono che in questa circostanza » si benediranno le bandiere tricolori. Il viceré assisterà » alla cerimonia. E ciò succede in una città di provincia » ed in Austria !
Dello stesso allo stesso.
Verona, 20 marzo 1848.
         (( Caro Ernesto,
    » Ti ricordi delle lettere che ti ho indirizzato un giorno » a Lodi, e di ciò che io ti dicevo relativamente a coloro » che facevano l’esercizio, ed all’introduzione d’armi ec.?