— 326 - » il loro stato maggiore, si collocarono sopra una torre vi-» cina al campanile di Mestre onde meglio osservare il ri-» sultato della lotta. Si aggiunga che un pittore li accom-» pagnava, incaricato di schizzare 1’ entrata degli Austriaci » a Marghera ed a Venezia. Radetzky, del resto, avea la » convinzione del successo, ed egli contava penetrare in » Venezia il 7 maggio al più tardi. Dietro suo ordine un » proclama stampato era stato chiuso in bottiglie, che fu-» rono gettate nella laguna, perché Venezia conoscesse l’en-» trata delle sue truppe a Marghera. » Il giorno 5 il governo faceva affiggere il seguente bollettino sul combattimento del giorno innanzi : « Venezia, 5 maggio 1849. » Da alcuni giorni gli Austriaci lavoravano con ardore » nelle opere d’ approccio e di attacco di Marghera. Ieri a » mezz’ ora dopo mezzogiorno scopersero improvvisamente » 7 batterie intorno del nostro bastione n.° 6 e fra le lu-» nette 12 e 13, cominciando furiosamente il bombardamento. » La guarnigione per nulla sorpresa da questo improvviso » attacco, si rendeva al posto che erale stato assegnato. Du-» rante 7 ore consecutive essa sostenne il fuoco del nemico, » animandosi sempre più a misura che il combattimento si » prolungava. » Gli Austriaci, dopo aver rallentato il loro fuoco a di-» verse riprese, lo cessarono compiutamente alle 8 ore di » sera. Malgrado una grandine di palle e di bombe, le no-» stre opere non furono gravemente colpite, e non abbiamo » a deplorare che la perdita di un piccolo numero dei nostri » bravi. Noi siamo certi che il nostro fuoco ha causato alle