— 372 - • Per dare sfogo alle cominciate trattative, il governo conferiva ai cittadini Giuseppe Gaiucci e Lodovico Pasini il carattere d’incaricati a trattare col ministro austriaco, e scriveva al medesimo perchè fossero come tali riconosciuti. Dissi più sopra come le arti austriache eccitassero in Venezia discordie, e come da quelle si ripromettessero pronto trionfo. Alleato infaticabile trovarono nel console inglese, che sostegno principale ritenevasi del partito austriacante, quantunque la sua qualità d’inviato di una potenza straniera gl’ imponesse la più stretta neutralità. Egli nulla trascurava per ridurre a disonorevoli atti i pusillanimi ed i meno esperti. Però non ebbe gran frutto dai suoi maneggi, ed il partito delle sue simpatie non crebbe mai in forza da destare il menomo disordine contro il governo e la pubblica tranquillità. Intanto il comitato di pubblica sicurezza, del quale facevano parte accorti cittadini di specchiata fede italiana, lo teneva d’ occhio ; ed è certo che, se il console inglese non fu allontanato da Venezia, lo dovette al carattere del quale era rivestito dal potente suo governo, che per rispetto a sè stesso, conscio della condotta del suo agente, avrebbe dovuto altrove traslocarlo. Fra le insidie tentate dall’ Austria contro Venezia una ne racconterò di turpe, poiché si valse di donna perduta di costumi, ma vaghissima di corpo, che quale sirena ammaliatrice sperò sedurre gli stessi governanti. Certa Puttimato di Bozzolo ebbe l’incarico di vincere la virtù di qualcuno fra i capi dell’esercito, promettendo sé stessa in ricompensa, oltre gli onori e la protezione dell’Austria, e di concertare il modo per consegnare in un momento dato i forti all’ assediante. Costei finse altro nome ;