Ritorno al mare 211 a distinguersi e nel successo riacquistava il proprio equilibrio. Felice di quel risultato, si senti tornare nella stima di se stesso. « Giovedì, malgrado la pioggia battente per due ore, la quale ci aveva infracidati fino all’osso, malgrado fosse la prima volta che si faceva quel lavoro e molte cose non andassero alla perfezione, malgrado avessi cento uomini dell’equipaggio venuti da pochi giorni al servizio, ho battuto il record italiano delle navi da guerra per l’imbarco del carbone stivandone ottocentodue tonnellate in cinque ore e tre quarti, vale a dire in ragione di cento-quaranta tonnellate all’ora, mentre il massimo era finora stato raggiunto dalla “Sicilia” con cento tonnellate all’ora, notando che la “Sicilia” ha novecento uomini mentre io, compreso il comandante, ne ho meno di seicento ». « Non puoi avere l’idea come e con che entusiasmo lavorò la mia gente: era veramente commovente l’entusiasmo col quale tutti lavorarono fino all’ultima palata di carbone sulla quale la musica intonò la Marcia Reale accolta da un potente grido di “Viva il Re”. La cosa in se stessa è quasi ridicola e cosi ti parrà da lontano, ma per me l’aver superato di colpo una grande difficoltà ammessa da tutù e il sentire quei cinquecentoquaranta uomini palpitare meco e veramente nelle mie mani, mi procurò un piacere grande, l’unico che io ho provato lontano da te da che sono rientrato in servizio ». Qualche tempo dopo, a Napoli, riuscì ad elevare di qualche tonnellata ancora il primato precedente. Fu a Palermo per scortare il Re in visita sul “Trinacria”, e tornato a Napoli vi ebbe il comando di un reggimento di sbarco tenuto pronto per eventuali esigenze d’ordine pubblico causa le tumultuose agitazioni operaie. Intanto che Cagni si rimetteva sulla via dei primati, lo stesso faceva naturalmente il Duca, anche lui sul mare. Egli era tornato con entusiasmo allo sport della vela e decise di concorrere alla Coppa di Francia con un suo nuovo panfilio, “Artica ”, costruito da Costaguta. La gara si svolse a Marsiglia nel maggio 1902, contro il rivale francese “Suzette”. La vittoria del Principe ebbe una risonanza internazionale perché fu inattesa ed assoluta con un ma-