— 384 — Al capitano Andreasi ferito succedeva nel comando il luogotenente-colonnello Rossaroll, il quale spontaneamente eravisi offerto, e, benché in preda ad un accesso di febbre, non volle abbandonare il suo posto. Uno dei depositi di munizione improvvisamente scoppiava, spargendo ovunque la devastazione e la morte. Dimenticando il male che lo affliggeva, corre sul luogo del disastro, con la sua energia incoraggia i difensori per un istante sbalorditi, si pone egli stesso a puntare i cannoni, poscia ripara alla meglio il danno sofferto : poche ore dopo si affaccia al parapetto per vedere 1’ effetto dei tiri della batteria, quando un proiettile lo coglie in una spalla e lo rovescia a terra. Rossaroll era uomo di raro valore, di animo eroico. Pepe lo avea soprannominato 1’ Argante della laguna. Nato a Napoli, patriotta fin dalle fasce, ebbe a soffrire prigionia infame per quindici lunghi anni. Il Borbone si vendicava del di lui amore all’ Italia. Nel 1845 uscito dall’ immondo carcere, volava in Lombardia ; fu ferito a Curtatone, e dopo Custoza raggiungeva i suoi amici a Venezia. Egli si era distinto alla battaglia di Mestre : colla sua intrepidezza avea destato l’ammirazione difendendo Marghera. Il generale in capo, in un suo ordine del giorno all’ armata, ne annunciava la perdita con queste parole : « Il luogotenente-colonnello Rossaroll, quantunque col-» pito da un violento accesso di febbre, non volle abban-» donare la batteria del ponte. Alle tre pom. una bomba » nemica scoppiar fece un deposito di polvere : Rossaroll » ne ripara immediatamente i danni facendo continuare il » fuoco dai nostri pezzi. Cinque ore più tardi, mentre da » sopra il parapetto egli osserva gli Austriaci, una palla