CAPITOLO XIII. Penuria in Venezia — I contrabbandieri — Fabbrica di polvere — 11 fuoco continua contro Marghera — Gli Austriaci lavorano alla seconda parallela — Sortite — L’ingegnere Valle — 11 generale Rizzardi a Chioggia — Il tenente di vascello Baldisserotto a Treporti — Il tenente-maresciallo Thurn rimpiazza Haynau — Il 23 maggio gli Austriaci compiscono i lavori — Il 24 maggio a Marghera — Il 25 — Il 26 — Decreto del governo — Evacuazione di Marghera — Dolore della guarnigione — Lettere d’ ufficiali austriaci — Il capitano Kopetk a S. Giuliano — Perdite sofferte — II conte Correr — Lettera del console francese — Bologna occupata dagli Austriaci. II blocco, dal quale suo malgrado era stretta Venezia, cominciava a recare la penuria, specialmente nelle carni, riuscendo assai difficile provvedersi di questo alimento di prima necessità, indispensabile per gli ammalati che ingombravano tutti gli ospitali. La commissione annonaria pensò di reggimentare i contrabbandieri di Venezia, che arditamente si spingevano attraverso gli avamposti nemici e riuscivano talvolta a deluderne la vigilanza, trasportando vitelli e carni macellate, che acquistavano nei paesi di terra-ferma ; ma per quanto arditi essi fossero, e per quanto fortunate riuscissero le loro spedizioni, quel soccorso era come una goccia d’acqua nel mare. Si dovevano satollare 200,000 abitanti ! Però, se il rimedio non potè giovare a tutti, è certo che sollievo non disprezzabile ha recato agl’ infermi ed ai feriti. Talvolta