— 464 — Noi ci limitiamo adunque a reiterare, in nome d’Italia e dell’ umanità, la nostra preghiera, ricordando che il pericolo è estremo e che il minimo ritardo potrebbe rendere il soccorso peggio che inutile. In nome del Governo provvisorio Paolucci. Il Presidente — Manin. DOCUMENTO VI. Lettera del generale Ferrari al generale Durando Bologna, li 22 aprile 1848. Non avendo ricevuto risposta alla lettera, che vi ho mandata il 18, vi faccio tenere questa a mezzo del mio aiutante di campo, il colonnello Masi. Mi rincresce dovervi ripetere che allorché un’ armata è composta di vecchie truppe e di reclute, è di dovere per colui che ne assume il comando superiore di mescolare i vecchi con i nuovi reggimenti, di farli appoggiare dalle armi accessorie (cavalleria, artiglieria e genio) in ragione della loro forza, nel fine di evitare i disastri che arrivano sempre allorché si separano completamente le vecchie dalle giovani per farle agire in campi diversi. Io spero adunque che le mie giuste osservazioni vi faranno riflettere e che voi vi deciderete a cedermi la metà delle vostre truppe contro la metà delle mie ; ecco quanto all’ infanteria. Quanto poi riguarda la cavalleria, 1’ artiglieria ed il genio, queste armi devono essere ripartite in frazioni eguali, e ciò è tanto più necessario, che le due divisioni, la vostra come la mia, sono chiamate a manovrare in paese piano, con la differenza che la vostra si appoggia, per così dire, sulla destra dell’ armata piemontese, mentre che la mia, secondo le vostre istruzioni del 17 corrente, è destinata ad agire a lunghe distanze, lontana dalla base d’ operazione, in una contrada che non offre altre risorse che quelle di qualche corpo franco di fanteria. Importa adunque che questo paese riceva un forte soccorso da coloro che si chiamano i difensori dell’ onore e dell’ indipendenza italiana. D’altra parte, generale, essendo abituato da lunghi anni alla franchezza particolare ai soldati, io vi dirò che la responsabilità in simile circostanza nonché il biasimo del-1’ opinione pubblica devono ricadere su quello o coloro che hanno nelle mani il potere. La mia divisione sarà concentrata domani a Bologna, e, dopo qualche giorno di riposo, io mi porterò a Ferrara per passare il Po. Attendo adunque da voi, generale, delle istruzioni chiare e positive. Generale — Ferrari.