* —482 — Noi non lo crediamo : ma in ogni caso si potrebbe sottomettere al libero voto di queste provincie l’accettare o rifiutare la loro unione con Venezia. Noi sappiamo che queste generali istruzioni sono conformi al vostro modo di vedere in questa grave questione ; esse riceveranno tutte le spiegazioni, tutte le aggiunte richieste dalla natura e dal procedere delle negoziazioni, e noi metteremo la più grande sollecitudine a farvi conoscere le nostre intenzioni in modo netto e preciso, a misura che saremo informati^dello sviluppo che prenderanno le trattative e del loro spirito. Ma siccome noi vogliamo procedere legalmente e con tutta maturità nell’ accettare come nel rifiutare qualsiasi condizione politica che si volesse proporci per l’avvenire, così abbiamo risoluto di convocare 1’ assemblea dei deputati della città e delle provincie in comitato secreto per deliberare con noi sul partito il più conveniente da adottare, tosto che noi avremo ricevuto notizie più precise e meno incomplete sulle basi di queste negoziazioni e sul piano di riordinazione pacifica progettato per la penisola ecc. ecc. Manin DOCUMENTO XVIII. Discorso del consigliere Prìuli, nella seduta del consiglio comunale del 6 novembre I8'i8. Due proposizioni importanti del Governo provvisorio motivarono la nostra riunione. Con la prima il Governo chiede al comune di Venezia di garantire due prestiti, che insieme si elevano a 5 milioni, stati già emessi in parte col titolo di moneta patriottica. La seconda concerne un nuovo prestito di 12 milioni che il comune deve immediatamente avanzare al Governo. Questa somma dovrà essere rappresentata da una carta monetata speciale, ed il suo rimborso assicurato da un’ imposta straordinaria a carico dei contribuenti durante F esercizio di venti anni. Che il vostro patriottismo si rassicuri ! Io non vengo già per oppormi all’ appello indirizzatovi dal Governo in momenti di periglio e d’ estremo bisogno, ma vogliate ascoltare per qualche minuto ciò che ho a dirvi.