— 501 — pubblico tesoro esausto, le sostanze dei privati perdute, la vostra florida città ridotta agli ultimi estremi. Ma ciò non basta. Voi ora, dalle vittorie dalla mia valorosa armata riportate sulle truppe vostre alleate siete ridotti a vedere le numerose mie schiere arrivate al punto da assalirvi da ogni punto di terra e di mare, da attaccare i vostri forti, da tagliare le vostre comunicazioni, da impedirvi ogni mezzo di lasciare Venezia. Voi così sarete abbandonati tosto o tardi alla mercè del vincitore. Io sono arrivato dal mio quartier generale di Milano per esortarvi r ultima volta, con l’ ulivo in mano, se date ascolto alla voce della ragione, e la spada nell’ altra, pronta ad infliggervi il flagello della guerra fino allo sterminio, se persistete nella via della ribellione, via che vi farebbe perdere ogni diritto alla clemenza del vostro legittimo sovrano. Io mi fermo vicino a voi, nel quartier generale del corpo d’ armata qui stanziato, tutto domani, ed aspetto ventiquattro ore, cioè sino alle ore otto di mattina del giorno 6 maggio, la vostra risposta a questa mia ultima intimazione. Le condizioni immutabili, che chiedo da voi a nome del mio sovrano, sono le seguenti : Art. 1.“ Resa assoluta, piena ed intera. Art. 2.° Reddizione immediata di tutti i forti, dell’ arsenale e del-l’intera città, che verranno occupati dalle mie truppe, alle quali saranno pure da consegnare tutti i bastimenti e legni da guerra in qualunque epoca siano fabbbricati, tutti i pubblici stabilimenti, materiali da guerra, e tutti gli oggetti di proprietà del pubblico erario. Art. 3.° Consegna di tutte le armi appartenenti allo stato, oppure ai privati. Accordo però dall’ altra parte le condizioni seguenti : Art. 4° Viene concesso di partire da Venezia a tutte le persone sema distinzione, che vogliano lasciare la città per le vie di terra e di mare nello spazio di quarantotto ore. Art. 5.° Sarà emanato un perdono generale per tutti i sotto-ufficiali e semplici soldati delle truppe di terra e di mare. Dal lato mio cesseranno le ostilità per tutta la giornata di domani sino all’ ora sovraindicata, cioè le ore otto di mattina del giorno 6 di maggio. Il comandante in capo le ii. rr. truppe — Radetzky.