CAPITOLO V. Provvedimenti militari in Venezia — La fusione — Considerazioni sulla medesima — Padova, Vicenza, Treviso e Rovigo si fondono col Piemonte — Decreto per 1’ elezione dei deputati — Manin e suoi errori — Condizioni finanziarie — Doni alla patria', collette ecc. — Provvedimenti amministrativi — Piano di Radetzky — Curtatone — Battaglia di Goito — Resa di Peschiera — Radetzky marcia contro Vicenza — Attacco di Vicenza — Cialdini ferito — Capitolazione — Carlo Alberto cerca sorprendere Verona — Il Veneto cade in potere degli Austriaci — Operazioni delle flotte — Il generale Pepe in Venezia — È nominato generale supremo delle forze venete — Il generale Zucclii cede Palmanuova — Osopo e Venezia resistono — Casi del Cadore. Frattanto a Venezia il governo attendeva all’ organizzazione dello Stato. Per cura del tenente-colonnello Sommini, coi vecchi soldati che avevano servito nei granatieri austriaci venne organizzato un eccellente battaglione di gendarmeria. Questo corpo rese in seguito importanti servigi, e specialmente si distinse per la sua disciplina e per la sicurezza interna, che durante il lungo'assedio seppe mantenere. Il personale della marina fu accresciuto di nuove leve: il bel corpo di artiglieri comandati dal maggiore Angelo Marchesi attirò le cure speciali del ministero. Le legioni di guardia mobile, che poscia si convertirono in reggimenti di linea, vennero reclutati» con premura. Ottimi ufficiali, fra i quali ricordo i colonnelli Vandoni e Brugnotti, attendevano alla loro formazione.