I , — 68 — » l’uno e le altre e si ubbriacarono. Tutti girano con gran » tumulto gridando : Viva V Italia ! » Oggi, a tre ore, tutti coloro che vogliono far parte » della guardia civica, devono farsi iscrivere nell’Arena. Na-» turalmente se ne presenteranno più di quattrocento; tutti » pretenderanno essere compresi, e sarà allora che comin-» cierà la confusione ! Qual disgrazia che sia stata fatta que-» sta concessione a Vienna, e sia stata estesa a tutte le pro-» vincie ; poiché non si può rifiutare qui ciò che è in ogni » dove accordato, senza far nascere un serio malcontento e » delle insurrezioni. Noi ne abbiamo sufficienti esempi. Ciò » mi dispiace per l’armata. » Frattanto, eccoci colla guardia civica a Verona, e, na-» turalmente, essa sarà introdotta in tutto il Regno. Quanto » a Venezia, duecento uomini le furono già accordati con » le stesse condizioni. Si dice che sia stato fatto fuoco nella » piazza S. Marco e che cinque uomini furono uccisi. Non » v’ è male. A Vicenza si è voluto prendere d’assalto la De-» legazione e piantarvi la bandiera tricolore, ma quel tenta-» tivo non riuscì. Di Padova non si sa niente ancora. » Sono le quattro dopo mezzogiorno : la posta di Milano » che abitualmente giunge a tre ore del mattino, non è an-» cora arrivata. Se vi ha qualche cosa a Milano, io auguro » ai Milanesi che ne restino cinquecento di uccisi ! Ecco la » conseguenza degli avvenimenti di Vienna. La truppa deve » essere stata mal diretta, ovvero (ciò che è più verosimile » e che io ho detto fino dal principio) deve essere stato vie-» tato dall’ alto e dalle principesse di far fuoco ; altrimenti » i Viennesi avrebbero ottenuto ben altre concessioni.’ » I capelli si drizzano sulla testa, allorché si pensa a ciò