— 232 — Nel 49 settembre un prestito, che si denominò patriottico, di 3 milioni di lire, fu concluso con varie case di Venezia. Più tardi lo stesso fu portato a 5 milioni. Eccone il decreto : « Governo provvisorio di Venezia. » Sulla proposizione del Governo, ed allo scopo di prov-» vedere ai grandi bisogni della patria, parecchi egregi cit-» tadini hanno consentito ad un prestito volontario di 3 mi-» lioni di lire, delle quali una parte in numerario e parte » in valori di commercio. » Il Governo, deciso di realizzare questi ultimi valori, » facendoli accettare dalla banca nazionale, e di riscuoterne » cosi l’ammontare in biglietti speciali dei quali ha auto-s rizzato la emissione, Decreta : » Avranno corso obbligatorio sotto la denominazione di » moneta potriottica i biglietti da emettersi dalla banca na-» zionale conformemente al decreto di questo giorno, ecc. « Manin — Graziani — Cavedalis. » Strano a credere ! Venezia, che non aveva mai voluto ricevere carta alcuna dell’ impero austriaco, rifiutando qualsiasi vantaggio pur di non vederla comparire sui pubblici mercati, accettò con premura la carta patriottica, che fu tassata sulle prime al suo valore nominale e si mantenne quasi sempre al pari, finché altri prestiti contratti in seguito per bisogni dello Stato produssero un ribasso ; però non vi fu