— 102 — erasi ritirato dal Tagliamento all’ avvicinarsi dell’ oste nemica, inviava una sua lettera al Durando, con la quale lo esortava a correre in aiuto del Friuli minacciato da Nugent. Gli faceva osservare come le truppe regolari romane avrebbero potuto essere centro di resistenza contro l’invasore, se vi si fossero riuniti i vari corpi di volontari veneti e quelli condotti dal Ferrari; che in ogni modo doveva essere impedito al Nugent di raggiungere Verona, poiché dai rinforzi che egli recava al Radetzky lo stesso esercito sardo sarebbe stato minacciato. Queste esortazioni ed il pericolo che sovrastava all’esercito sardo scossero l’animo del re, il quale ordinava al suo ministro di provvedervi, facendo marciare il corpo pontificio nel Veneto. Senonchè, come sempre in questa guerra, tale provedimento veniva tardi consigliato, cioè quando gli Austriaci, padroni di Udine, marciavano verso il Piave. Il giorno 24 il ministro della guerra scriveva da Torino al Durando di opporsi con la sua divisione al temuto congiungimento. Quest’ ordine fu comunicato al governo di Venezia con la seguente lettera diretta al Paleocapa : « Torino 24 aprile 1848. » Dopo il quadro che avete fatto a sua Maestà delle tristi » condizioni di qualche provincia veneta minacciata dalle » truppe austriache sua Maestà mi diede istruzioni per inca-» ricare il generale Durando di recarsi da quella parte col-» la totalità della sua divisione (truppe pontificie) ; ed io » gli ho trasmesso oggi stesso 1’ ordine reale. » Franzini. »