66 Gimimtt» ia Orni, Casati, Sa pelo, Occhi, Sacconi, Chiarini, Matteucci, Aminori e l’rx-garit>aldino Ciulirtti e il sottotenente di vascello Bigi ieri, e i dadki marinai del “ Fieramosca ” e molti, moltissimi altri. Poi Gustavo Bianchi massacrato coi suoi in Dancalia in una recente strage che aveva indotto il ministro Mancini ad accordarsi col governo inglese e ad avviare la spedizione in mar Rosso. Veramente Mancini aveva lasciato credere a una impresa in grande stile, ma quando ti constatò che Saletta andava con poche centinaia d'uomini, sorse tale delusione che il ministro dovette di* mettersi. Nel primo tempo la bandiera italiana sventolò a Massaua accanto a quella egiziana perché non si provvide neppure alla piena sovranità sul piccolo territorio occupato. 11 primo passo era meschino, e non scandaliz-un soltanto un poeta della storia come Oria ni, ma anche un giovane ardente come Cagni che, rimasto per tre anni lontano dalla patria, forse non conosceva tutti i sintomi della decadenza del nastro governo complicata dai disordini sovvenivi e dalle frequenti sciagure che, come il tremendo colera di Napoli, distoglievano i responsabili da ogni concezione di impresa coloniale ben preparata e lungimirante Non si pensava affatto di seguire l'esempio contemporaneo della politica coloniale delle grandi poterne europee. Dall'agosto 1885 Cagni riprese servizio imbarcato sulla “Principe Amedeo", poi sulla fregata scuola cannonieri "Maria Adelaide", finché ad febbraio 1887, dopo quasi due anni di nessun risalto, si imbarcò sul trasporto “ Città di Napoli” per recarsi nel porto baltico di Elhmg a prelevare una torpedinsent acquattata dalla nostra marina: la "100 S.” Ne fu anzi SI domandante in seconda e si prese il lusso di una bte col comandante Raffaele Marsrl-h. giungendo fino alla torturi dei rapporti personali al punto che durante tutto il viaggili i due evitarono di «tamburo parola estranea al servibo In quel periodo formo e modesto della carriera di Cagni tornarono a movimentarvi le vicende della nesm occupa* «Ione attorno a Miasmi»* Al colonnello Saletta era succe* duto il generale Geni che foce definitivamente ammainare