— 154 — Fatalmente la irresolutezza e la mancanza di buone ispirazioni erano il difetto dei generali italiani di quel tempo Meno male però che, quantunque il divisamento del vecchio maresciallo fosse basato su buoni precetti strategici, Y esecuzione mancò di rapidità. A questo difetto ed al raro valore dei Tosco-Napoletani, e più tardi dei Sardi, devesi attribuire se ebbe un risultato che poteva riuscire fatale agli Austriaci. Nel giorno 28 Radetzky raccolse vicino a Mantova circa 30,000 uomini, ai quali aggiunse parte del presidio della fortezza, portando così il suo esercito a più che 35,000 combattenti con numerosa artiglieria : però quel concentramento non isfuggì all’ attenzione di Carlo Alberto e di Bava suo luogo tenente, che ordinò tosto ad alcuni corpi di concentrarsi a Goito. ' Nella notte dal 28 al 29 Bava inviava pure avviso al Lau-gier dell’ imminente attacco progettato da Radetzky, e gli ordinava di ritirarsi verso Goito, dove disponevasi sin d’allora la riunione del primo corpo d’ armata. Ma, sia per equivoco o per onorevole eccesso di fiducia in sè stesso e di spirito patriottico, o sia per altri motivi, l’ordine, che doveva essere giunto al campo toscano dopo mezzanotte, non fu eseguito. Il giorno dopo, 29, gli Austriaci attaccavano con forze smisuratamente superiori Montanara e Curtatone e vi trovarono per molte ore una indomita resistenza ; ma finalmente, privi di aiuto e dopo aver subito enormi perdite, dovettero i Toscani cedere al numero ed abbandonare quelle posizioni con tanto eroismo difese. Quella giornata, sebbene disastrosa, coperse di gloria i Tosco-Napoletani. Radetzky, compita così la prima parte del suo piano, dovea marciare sollecitamente contro Goito. In quella vece il tempo scorse