— 485 — Venezia sostiene ima lotta sanguinosa senza esempio ; conviene che F Italia si penetri della posizione terribile di questo baluardo della sua libertà tanto glorificato, tanto ammirato, e che la generosità dei soccorsi sia proporzionata a questa ammirazione ; il vantaggio d’Italia ed il suo onore lo esigono ! 10 propongo d’ accordare con un solo e stesso voto le domande del nostro Governo. Propongo inoltre che il Governo sia pregato di rappresentare ai Governi sardo, romano e toscano 1’ assoluta necessità di dividere con Venezia la garanzia dei prestiti contratti e da contrarsi per la guerra d’indi-pendenza, e di rendere la circolazione e 1’ accettazione della carta monetata, creata a questo scopo, valida ed obbligatoria nei rispettivi Stati (applausi unanimi). DOCUMENTO XIX. Il barone di Perrone, Ministro sardo degli affari esteri, al Presidente ed ai Membri del Governo provvisorio di Venezia. Torino 3 novembre 1848. Eccellenze, Ebbi 1’ ouore di dire nel mio dispaccio del 28 agosto alle Eccellenze Vostre che il Governo di S. M. non poteva comprendere 1’ articolo 4 dell’ armistizio del 9 agosto altrimenti che come inclusivo la cessazione delle ostilità contro la città di Venezia. 11 Governo del Re, avendo appreso con suo profondo dispiaceve che le premure dell’ Inghilterra e della Francia non ebbero il risultato desiderato, poiché gli Austriaci bloccavano Venezia, non esitò ad inviare la flotta nelle vostre acque per costringere il nemico ad eseguire la stipulazione dell’ articolo 4, e per assicurare la piena libertà alla vostra città, e ciò anche a prezzo del sacrificio di metà del nostro parco d’ artiglieria che il maresciallo Radetzky offriva di renderci a condizione di ritirare la nostra flotta. Ma da un altro lato, per rispetto della fede dei trattati, e per evitare delle nuove complicazioni, sarebbe necessario che il Governo di Venezia si astenesse scrupolosamente da ogni aggressione, e noi veniamo a chiederglielo instantemente. Le Eccellenze Vostre solo possono essere giudici se è più vantag-