— 176 — tentanti, un atto di saggezza civile ; che V ispirazione vi venga da queste sacre mura (d). Questo discorso calmo e dignitoso provocò generali applausi. Poscia, sulla domanda di un rappresentante, si diede lettura dei tre punti, sui quali 1’ assemblea doveva deliberare, cioè : 1.° Decidere se la quistione della futura condizione politica del paese dovesse essere discussa sul momento, o solamente a guerra finita ; 2.° Decidere, nel caso d’ una discussione immediata, se Venezia doveva restare uno Stato indipendente, ovvero unirsi al Piemonte ; (') Manin non facevasi illusione sulla potenza di Carlo Alberto. Egli conosceva lo stato del suo esercito; e l’autore di questa storia, inviato appositamente in giugno al campo del re con una missione speciale, dovette convincersi che le truppe, oltre di essere valorosissime, erano anche fiduciose; ma che alcuni dei capi che le guidavano mostravansi affatto ignari delle cose di guerra, e, peggio ancora, taluni, nuovi affatto ed ostili al sentimento nazionale, aspiravano a pronta pace. I campi mal guardati, non sempre con avamposti, nessuna polizia praticata. Fra gli ufficiali subalterni rara la reciproca stima, poca quella che avevano dei loro superiori ; questi poi e quelli udivansì criticare apertamente ed alla presenza dei soldati i loro generali. Si aggiungano le insanie delle sètte, che, fatto centro in Milano, col mezzo di giornali o dei circoli seminavano dappertutto la diffidenza e lo sconforto nei ranghi, dove soprattutto grande era lo sdegno per le infami accuse lanciate impudentemente a danno di un re e di una casa che erano l’idolo dell’ esercito. Gran parte dei primi mali accennati erano conseguenze necessarie e tristissime del governo passato, e specialmente del ministro della guerra, Villamarina, che ridotto avea quell’esercito in uno stato compassionevole. La cattiva organizzazione, il metodo difettoso di reclutamento ed i posti dati alle protezioni anziché al merito, aveano sviluppato uno spirito per nulla conforme ai nuovi tempi di libertà che sorgevano, ed affatto opposto a quello che seppe inspirargli pili tardi 1' abile e patriottica mente del generale Alfonso La Marmora.