— 470 — nOCLHEIITO XII. Processo verbale della seduta dei Commissari e dei membri della Consulta veneta. Venezia, 11 agosto 1848, 1 ora dopo mezzodì. Nell’ appartamento occupato al palazzo nazionale dal marchese Colli, si sono riuniti con esso il cavaliere Cibrario, il dottore Castelli ed i signori membri della Consulta, Camerata, Paolucci, Martinengp. Cavedalis e Reali. Il dottore Castelli diede lettura d’un dispaccio del generale Welden, ricevuto oggi stesso, e contenente la stipulazione di un armistizio concluso fra 1’ armata imperiale e S. M. il Re di Sardegna, in virtù del quale Venezia deve essere evacuata dalla flotta e dalle truppe sarde. I tre Commissari hanno dichiarato non potere prestar fede ad una simile notizia. Il marchese Colli ed il cavaliere Cibrario hanno inoltre positivamente dichiarato con emozione patriottica, divisa da tutti i membri della riunione che « nel caso che la nuova fosse vera, essi non consentiranno » giammai ad un atto così contrario ai loro sentimenti, quale sarebbe » la resa di Venezia ; che essi considererebbero il loro mandato come » cessato dal giorno stesso nel quale ricevessero la notizia ufficiale d’una » simile stipulazione ; che in conseguenza Venezia sarebbe da quel mo-» mento libera, come qualunque Stato indipendente, d’ agire come essa » giudicherebbe il più utile alla sua propria causa ed a quella d’Italia, » lasciando a sua scelta di rifiutare o di accettare in allora i loro servigi » come semplici cittadini, deplorando dal fondo del cuore che i servigi » eh’ essi potessero rendere in quel caso non sieno che puramente d personali. » Il dottor Castelli aggiunse con energia che » la stipulazione, della » quale si tratta, sarebbe nulla anche per 1’ effetto dell’ atto di fusione » che dice che non si potrà disporre della sorte del paese senza il con-» sentimento della Consulta ; che in ogni caso 1’ abbandono di Venezia » del re, la collocherebbe nello stato di prima, dovendo la fusione es-y> sere considerata come nulla e non avvenuta, e la sovranità della re-» pubblica come non avendo giammai cessato dal momento che le con-ì> dizioni della fusione non furono compiute ; che egli volle fare questa » dichiarazione e protestare da questo momento : atteso che Venezia, d che nacque libera e che restò tale sino al giorno che essa dovette soc-» combere per forza maggiore, Venezia, che aveva recentemente ricu-