— 412 si Tu fino al ponte dei Barcaroli ; due terzi della città soffrivano i danni del bombardamento. Le batterie di S. Antonio e di S. Secondo rispondevano intrepidamente. Alla mattina gli Austriaci sostarono per qualche istante, poscia più furibondi continuarono il loro fuoco di distruzione, che non cessò se non quando, un mese dopo, Venezia capitolava. Nel 31 il deputato Nicolò Tommaseo esprimevasi in questi sensi al cospetto dell’ assemblea, facendo il suo rapporto sugli avvenimenti della notte dal 29 al 30 luglio : « A me medesimo incresce farvi tanto sovente sentir di » qui la mia voce ; ma poiché voi ci commetteste dire dei » fatti che onorano il nostro popolo, come tacervi del mara-» viglioso esempio eh’ egli offre all’ Italia ed a noi nella » tranquillità coraggiosa e serena con la quale accolse ; » saluti di morte, mandatigli dal nemico, che, invece d’as-» salire col valor militare i siti muniti e le milizie agguer-» rite, tenta indarno spaventare i vecchi, le donne, i fan-» ciulli ? Nell’ alto della notte cominciò improvvisa la piog-» già delle palle più addentro nella città di quel che veruno » mai si pensasse: e dalle contrade minacciate si diparti-» rono quietamente le intere famiglie : e le donne co’ pargoli » in collo o al seno lattanti, co’ bambini a mano, n’ anda-» vano in silenzio dignitoso ; taluno degli uomini, o dete-» stando la rabbia nemica, o esclamando : Ci trarranno dalle » case nostre, ma non ci metteranno spavento. Un cittadino, » disfattogli da una palla il letto ove dormiva, se lo fece » rifare e ci si ricoricò. Una fanciulla, presa la palla ca-» dutale accanto : Ne racconterò quando sarò vecchia, disse. » Una madre, al figliuolo che la invitava a sloggiare, risponde, » tacciandolo di viltà : qui son nata, qui voglio morire. Delle