— 300 — » con noi, ed il signor De Bruck ci scrive per invitarci a » lare delle proposizioni. » Data lettura della lettera ricevuta, domandò qual linea di condotta dovea seguire il governo. Chiuse il suo discorso col fare il paragone delle speranze che avevansi il due aprile, quando 1’ assemblea votò all’ unanimità la resistenza ad ogni costo, con quelle di adesso ; accennò al Piemonte, che non era più in caso di rinnovare la guerra, e che la pace con l’Austria stava per essere segnata ; disse sapere come 1’ intervento russo fosse stato promesso all’Austria in Ungheria, e che quest’ ultimo fatto toglieva qualunque speranza di un soccorso da quel generoso popolo. Rammentò lo stato d’ Europa e dell’ Balia, e domandò se si dovevano accettare o respingere le trattative inziate dal ministro imperiale. Pregò perchè, trattandosi di cosa dell’ estrema importanza, 1’ assemblea nominasse una commissione per studiare tutti i documenti e farne analogo rapporto. L’ assemblea accettò la proposizione del presidente del governo e nominò una commissione, la quale immediatamente si occupò della grave questione. La seduta, sospesa alle 3 p. m., fu ripresa alle ore G */4. La commissione, a mezzo del relatore avvocato Yarè, lesse il suo rapporto, pregando di accettarne le conclusioni contenute nel seguente ordine del giorno : » Visto il dispaccio del ministro De Bruck, 1’ assemblea » autorizza il presidente del Governo a trattare, sia con » questo ministro, oppure col ministero a Vienna, sulla base » delle istruzioni indirizzate dallo stesso presidente al nostro » inviato a Parigi il 22 aprile ultimo, salva la ratificazione » dell’Assemblea. »