— 449 — suo isolamento e del suo abbandono, sperando abbatterne l’indomabile costanza ; ma essa combatteva e sperava ancora! Il tenente-colonnello Sirtori, membro della commissione militare a pieni poteri, recavasi a Chioggia, e, ottenuto circa un migliaio d’uomini dal colonnello Noaro, allora comandante di quel circondario, con quattro pezzi di artiglieria ed alcuni cavalli, eseguiva una brillante sortita. Divideva le sue forze in tre colonne : una di esse seguì 1’ argine del Nuovissimo e le altre due si spinsero sulle due rive del Bacchiglione : insieme progredendo, ributtarono tutti i posti austriaci che cercavano contrastare loro il passo. La colonna di destra, guidata dal Sirtori in persona, arrivata a Conche, con slancio avventatasi contro le palizzate del nemico, s’impadronì delle medesime e dei trinceramenti costrutti dagli Austriaci che, spaventati dall’ impetuosità dell’ attacco, presero la fuga, abbandonando zaini, armi, ec. Le colonne si spinsero lungi circa nove miglia da Brondolo. Quelli che seguivano il corso del Bacchiglione,-comandati dal colonnello Noaro, scacciarono il nemico da Trevisan e si avanzarono fino a Calcinara, punto facile • a difendersi, fornito di barricate e dove alcune case con * ferritoie a bella posta praticate erano tutte guernite di Tedeschi ; ma sembra che lo spavento fosse grande in costoro, poiché non attesero 1’ attacco. A Calcinara, il comandante austriaco fuggiva abbandonando i propri bagagli, quelli dei suoi ufficiali e la bandiera del 18.° reggimento. Poco lontano, a Piove, trovavansi acquartierati un intero reggimento ed uno squadrone di cavalli, che non si mossero in soccorso dei loro compagni, lasciando così libero campo ai vincitori di requisire duecento buoi, del grano e del vino.