— 270 — Il Ministro degli Affari Esteri al marchese Ricci, Ambasciatore Sardo a Parigi. « Torino, 11 dicembre. » Signor marchese, » Dopo la risposta del signor Bastide alla nostra nota » del 4 corrente io vedo con un sentimento di profondo » dolore, che nello scopo di mantenersi in uno statu quo » impossibile ad esser continuato, il governo francese per-» metterebbe anche che l’Austria invadesse gli Stati Sardi, » nel caso che noi cercassimo di opporci con le armi alla » tirannia ed alle vessazioni esercitate dall’armata nemica » nei ducati. Io credo che una tale politica della Francia » é contraria ai suoi propri interessi; ma non mi appar-» tiene il giudicarla, uè dare dei consigli al governo della » repubblica francese. » Tuttavia è dovere del governo del Be di ricordare a » quello della Francia che, quali si sieno gli ostacoli che » abbiamo a vincere, quale possa essere la debolezza alla » quale possiamo essere ridotti, è impossibile al Piemonte » di non ricominciare la guerra, se la mediazione è nel-» l’impotenza di fargli ottenere in breve tempo un’ onore-» vole pace. » La lentezza delle negoziazioni, l’eccitazione prodotta » in Piemonte ed in tutta Italia dagli ultimi avvenimenti » della Toscana e di Roma hanno forzato il ministero a » dare le sue dimissioni. Noi speriamo essere rimpiazzati » da un gabinetto che adotterà presso a poco la politica che » noi abbiamo seguita ; ma, quali si sieno le sue vedute,