324 Sofferenza dell'ammiraglio insopportabile. E bisogna che tu mi rassicuri, bisogna che tu mi dica che avete la forza sufficiente per far argine ad una simile sorpresa ». Sollecitazione ingenua di soldato estraneo all’alchimia parlamentare, abituato a credere nella decisiva influenza degli uomini sugli eventi che in questa circostanza furono risolti soltanto dalla pressione della piazza contro i deputati. Proprio quando nelle Argonne cadevano Bruno e Costante Garibaldi, Giolitti scrisse la famosa lettera all’amico Peano proponendo di accettare un “parecchio” dall’Austria in compenso della neutralità, con meschina veduta di politico abituato alle transazioni. Di rimbalzo Mussolini costituiva a Milano i Fasci rivoluzionari e interventisti inalberando l’insegna: guerra o rivoluzione. Intanto la flotta continuava il suo allenamento: la divisione incrociatori fu aggregata alla seconda squadra comandata da Presbitero. Cagni si ritrovò a Taranto con gli ammiragli di pari comando: Cutinelli, Corsi e Cito Filomarino; e per la prima volta dopo un anno di rapporti diffìcili rivide Millo non più ministro. L’incontro fu cordiale, « come se nulla fosse avvenuto da quando eravamo insieme sui cacciatorpediniere ». Anzi a taluno che si meravigliava che egli avesse tutto perdonato e come dimenticato, del tutto preso dall’ansia di grandi cose rispondeva: « Anzitutto non ho la capacità del rancore. Sarà un grave difetto, ma è cosi. E poi se anche lo sentissi, comprenderai che sempre e specialmente in questo momento il serbare un attrito con un inferiore immediato, con un collega in comando, sarebbe mancanza di patriottismo. Perché non servirebbe che ad ingenerare equivoci e malintesi che in dati momenti e specialmente in quello della battaglia potrebbero essere fatali per la Marina. Cosi avvenne nel ’66. Cosi furono in gran parte seminati i disastri della nostra guerra di indipendenza. L’invidia ed il disaccordo fra i capi fu la vergogna della nostra Marina e del nostro Esercito, ed io, dovessi anche commettere un atto che mi ripugna, mi piegherei pur di non portare il minimo granello di sabbia nell’ingranaggio del comando ». « E poi sai bene come sono (esagerato in tutto,