— 509 — vi avessero fissato domicilio da lungo tempo, devono immediatamente partire per il loro paese natale, sia nell’impero che allo straniero, assicurate di non avere a temere la minima inquietudine. 7.” Tutti gli abitanti di Venezia possono rimanere liberamente nella città, senza timore di essere inquietati, all’eccezione di quaranta persone al più, che saranno designate al momento dell’ occupazione, e che dovranno abbandonare la città nello stesso tempo che i militari, come è detto nell’articolo 5.“ 8.* Nondimeno, se degl’individui, compresi negli articoli 5, 6 e 7 si rendessero colpevoli, dopo l’occupazione, di nuovi attentati contro la tranquillità pubblica e venissero ad essere condannati, i loro falli anteriori potranno essere presi in considerazione. Queste sono le ultime concessioni che Sua Eccellenza il conte Ra-detzky crede poter accordare, sotto riserva che, se da qui ad otto giorni non saranno accettate, esse devono essere considerate come non avvenute, ecc. ecc. L’i. r. Ministro del commercio De Bruck, nOCUIlIENl'« VW1II. Indirizzo dell’ assemblea dei rappresentanti al popolo veneziano. Venezia, 1.° agosto. Adesso più che mai sentiamo 1’ onore dell’ essere rappresentanti del popolo di Venezia. La vostra sofferenza coraggiosa, la vostra ordinata costanza, e 1’ affetto reciproco del quale fate prova in questi giorni memorandi, hanno vinto 1’ aspettazione di chi più v’ onorava. La sventura ha innalzati gli animi, ha fatta 1’ umiltà del povero più dignitosa della maestà de’ potenti, ha creata nell’ antica una nuova città, stretta con vincoli d’ ospitalità, di gratitudine, di ammirazione. Voi, bersagliati da palle omicide, vivete tranquilli ed ilari più dell’ inumano nemico, il quale dalla intrepidezza vostra è vinto nell’ anima e nella fama più formidabilmente che da cannoni e da bombe. D’ esortazioni nostre a voi non fa di bisogno ; voi non chiedete lodi da’ vostri fratelli ; accettatene i ringraziamenti. Ben vorremmo risparmiarvi tutti i disagi, e concorremmo co’ governanti per alleviarveli