— 471 — » perata dopo cinquanta anni di schiavitù la sua libertà in seguito di » una capitolazione che allontanò i suoi oppressori, Venezia non ha con-» sentito a dare per la prima volta la sua adesione al regime monar-» chico, che in cambio di certe condizioni rimaste senza effetto. In con-» seguenza il suo primo stato d’indipendenza rimase intatto, e non può » soccombere che sotto la forza impotente a distruggere il diritto. » I due Commissari piemontesi hanno pienamente aderito a questa dichiarazione, e dopo ciò, in previsione delle sventure che ci minacciano, facendo osservare che era necessario aumentare in tal momento i nostri mezzi di difesa, essi hanno proposto : 1.° Di mettere immediatamente ad esecuzione le misure proposte già nel comitato di sicurezza, vale a dire, chiudere ermeticamente tutti i passaggi che danno accesso nella .laguna ; 2.° di creare alla prima domanda del popolo un comitato di difesa, con decreto dell’ assemblea, che sarà convocata a questo scopo. Queste proposizioni essendo state accettate dal generale Colli e da tutti i membri della Consulta, fu deciso all’ unanimità che 1’ assemblea sarebbe convocata il domani del giorno nel quale sarebbesi ricevuta la nuova officiale dell’ armistizio. Segnati — Colli — Cibrario — Castelli, Commissari regi, Paolucci — Cavedalis — Camerata — Martinengo — Reali, Consultori. DOCUMENTO XIII. Estratto del rapporto officiale presentato al Ministero piemontese dal r. Commissario di Venezia conte Cibrario. Dopo aver reso conto dei primi atti del governo in Venezia, continua : Li 11 agosto si levò per noi sotto ben tristi auspici, poiché di buon mattino un nuovo parlamentario di Welden ci recò copia dell’ armistizio del 9, lasciando a nostra scelta di sospendere o continuare le ostilità. Noi rispondemmo tosto che non potevamo accettare nessuna comunicazione di tal genere, nè consentire ad alcuna sospensione di ostilità. Nondimeno, e quantunque il nostro cuore fosse addolorato per 1’ annunzio di tanta sventui'a, avvisammo tosto sul da farsi. Eravamo convinti che la fatale notizia non tarderebbe ad essere conosciuta, e che questa città, che solo da cinque giorni erasi decisa alla fusione, onde