— 278 — della Camera dei deputati fu all’ unanimità votato che un sussidio mensile di 600,000 lire sarebbe stato spedito a Venezia. A questa prova di affetto furono ben sensibili i Veneziani, come prezioso per essi giungeva il soccorso votato. Il nobile esempio però non fu seguito dagli altri stati d’Italia : la Toscana non fu avara di elogi e di simpatie per 1’ eroica città, e Roma, in preda alla confusione, avea troppo da pensare ai casi propri, poiché contro di essa Pio IX aveva eccitato la velenosa collera dei clericali di Europa. Genova votava il dono d’un milione, che però non giunse a Venezia. Altre città seguirono lo stesso esempio, ma tali erano allora in Italia le discordie ed i dispareri, che nessuna delle munificenze votate ebbero a realizzarsi. Gioberti cosi scriveva a Manin ; « Torino, 24 gennaio 1849. » Illustre cittadino, » Il generale Olivieri si reca presso di voi con lo scopo » che voi conoscete. Egli apporta alla generosa Venezia » 1’ omaggio e 1’ affezione di tutti i Piemontesi. » Io mi dolgo profondamente che certe difficoltà insor-» montabili ci impediscano di affrettare l’invio del sussi-» dio ; ma spero che questi ostacoli saranno tolti fra pochi giorni. » Siate persuaso che il Piemonte non cede a nessuno » in zelo ed in ardente simpatia per l’eroica Venezia; nello » stesso modo che Venezia è oggi al disopra di tutte le » città d’Italia e dell’ Europa per la grandezza della sua