— 459 — Alle 10 e mezzo ant. il combattimento era generale. Un profondo burrone separa Baricocoli dalla villa Ram-baldo, dove stavano in forza gli Austriaci, per la qual cosa il solo cannone poteva combattere. Visto il poco effetto del-1’ artiglieria italiana, sebbene assai ben servita dagli artiglieri comandati dal Lentulus e dal Torre, il colonnello Cialdini ponevasi alla testa di un battaglione svizzero ed attaccava alla baionetta i cacciatori tirolesi, che lentamente pel burrone medesimo avanzavano. Assalito con impeto il nemico, lo costringeva a ritirarsi, finché i nostri, mitragliati dall’artiglieria tedesca, dovettero indietreggiare. Fu in quel-1’ occasione che il colonnello Cialdini ricevette nel ventre una palla d’ archibugio e fu per morto trasportato alle ambulanze, con danno immenso degl’italiani, i quali perdevano in lui la mente direttrice, che forse avrebbe potuto mutare i destini della giornata. Nei sobborghi combattevasi del pari vigorosamente, e quantunque il D’Aspre, il Taxis ed il Welden facessero 1’ estrema lor possa onde sloggiare gl’ Italiani che difendevano le barricate, trovarono tale resistenza e tanto valore, che, per quanto ripetuti ed arditi fossero i loro assalti, furono sempre respinti. Radetzky allora, sperando risparmiare il sangue dei suoi, ordinava di collocare alcuni mortai e bombardare le posizioni assalite ; ma fu inutile, poiché il danno recato non valse a mutare la sorte indecisa della pugna. Mentre però gl’Italiani con prospera sorte combattevano al piano, la fortuna li abbandonava al monte. Masi, che comandava i Faentini, e Ceccarini alla testa degli Universitari, dopo aver resistito con vantaggio alle offese del